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Pavanamukta-âsana, la posizione che libera l'energia.

Pavanamukta-âsana è la “posizione del rilascio dell’aria, dei venti o dell'energia", dalla combinazione dei termini sanscriti mukta, che significa "rilascio o liberazione" e pavana.

La parola pavana ha molteplici traduzioni: può infatti significare "puro, santo o purificazione" ma anche "vento, aria vitale, brezza, respiro".

Questo âsana non è elencato nei testi classici ma è comunemente diffuso e praticato in virtù della sua accessibilità e dei suoi benefici.

Nella tradizione di Satyananda esiste un'intera serie di pratiche nota come "serie di Pavanamuktasana" che è particolarmente indicata per sciogliere le articolazioni e per rimuovere eventuali blocchi di energia nel corpo.

Questa serie è consigliata anche per approcciarsi con una corretta attitudine alla pratica degli âsana. L'esecuzione degli esercizi preparati da Satyananda pone infatti l'accento sulla coordinazione tra mente, corpo e respiro. Mantenendo la concentrazione sulle parti del corpo mobilitate, si interrompe il continuo lavorio dei pensieri e si promuove uno stato di calma nella mente.

Questo è il corretto approccio da mantenere durante l'esecuzione degli âsana e da adottare per tutte le pratiche dello Yoga.


Per eseguire Pavanamukta-âsana, sdraiarsi supini con le braccia distese sul pavimento oltre il capo.

Inspirando attraverso il naso, si sollevano le braccia e si piega la gamba destra avvicinando il ginocchio al corpo in modo da poterlo afferrare con entrambe le mani.

Espirando, si flettono leggermente i gomiti per consentire al ginocchio di avvicinarsi al petto.

Si rimane quindi nella posizione lavorando con il respiro e cercando di rilassare il più possibile. Il rilassamento e la forza di gravità contribuiscono a fare sì che la gamba piegata si avvicini gradualmente al corpo, senza bisogno di forzare o di tirare.

Importante è cercare di tenere il ginocchio aperto come la spalla, senza portarlo verso il centro del corpo come normalmente si tenderebbe a fare.

La posizione può essere mantenuta per qualche minuto ascoltando le sensazioni presenti e cercando di rilassare eventuali rigidità: si immagina di portare il respiro nella parte del corpo che si percepisce in tensione e, soprattutto durante l'espirazione, si cerca di indurre rilassamento, comodità ed allungamento muscolare.




La posizione viene mantenuta ricercando un rilassamento profondo.







È consigliabile effettuare questo âsana senza portare la testa verso il ginocchio, mantenendo il capo appoggiato a terra in modo da indurre l'allungamento delle cervicali e di tutta la colonna.

Durante la pratica si cerca di respirare in modo lento e profondo, rimanendo concentrati sul corpo e sulle sensazioni presenti.

Espirando si riportano le braccia oltre la testa e la gamba distesa a terra.

Fermarsi un istante a riposo con prestando attenzione agli arti inferiori per ascoltare le sensazioni ed osservare eventuali differenze, prima di ripetere con l'altra gamba.



Pavanamukta-âsana vista da angolazioni diverse.






Pavanamukta-âsana agisce sulla regione addominale e regola le funzioni digestive: la posizione della gamba abbinata ad una respirazione profonda, effettua un massaggio agli organi dell'apparato digerente e stimola il fuoco digestivo Agni. Combatte la costipazione e l'accumulo di gas intestinali. È consigliabile praticare prima con la gamba destra piegata e poi con la sinistra in modo da seguire la direzione (oraria) del transito intestinale.

Le energie sottili responsabili delle funzioni di escrezione e purificazione si concentrano nella zona del bacino: tutte le posizioni che agiscono in quest'area stimolano l'espulsione e la pulizia dell'organismo. Pertanto Pavanamukta-âsana viene definita anche "posizione purificatrice".

La posizione favorisce l'allungamento della colonna ed il distanziamento delle vertebre, migliorando la postura e contrastando la compressione dei dischi inter-vertebrali.

La pratica mobilita l'articolazione dell'anca e stimola la circolazione periferica, favorendo il ritorno venoso.

In Pavanamukta-âsana è possibile percepire l'allungamento dei muscoli nella parte posteriore della gamba, nella coscia e nel gluteo. L'allungamento del muscolo piriforme previene o allevia dolori e patologie lombo-sacrali.

La stessa posizione si può effettuare piegando e avvicinando al petto entrambe le gambe per abbracciare le ginocchia. Si può poi rimanenere fermi in posizione o dondolare leggermente sulla schiena verso destra e verso sinistra. Praticando in questo modo si crea un massaggio a tutta la schiena ed agli organi digerenti ma si perde l’effetto di allungamento della colonna ottenuto piegando una sola gamba.

A seconda della posizione delle ginocchia, più o meno vicine al corpo, nell'oscillazione verso destra e sinistra si va a massaggiare un punto diverso nella schiena.




Bandiere affisse in un tempio nel sud dell'India (Gingee): rappresentano la vittoria del bene sul male e sono simbolo di buon auspicio.
















I mantra scritti sulle bandiere vengono "cantati" dal vento che le scuote e li diffonde nell'aria, portandone i benefici vicino e lontano.











Pavanamukta-âsana non presenta particolari controindicazioni ed è facilmente accessibile ai più. In caso di ernia addominale od in stato di gravidanza conviene praticare con cautela e rivolgersi al parere di una medico.






Raffigurazione di Vayu, divinità che nel pantheon induista rappresenta il vento ed il respiro, il soffio vitale.





Nella mitologia induista, Pavana è uno dei nomi attribuiti aVayu, il dio dei venti.

Vayu o vata è un termine utilizzato anche per descrivere l’Aria come uno dei cinque elementi (assieme a Terra, Acqua, Fuoco ed Etere) che costituiscono la materia e che sono presenti anche nel nostro corpo. La combinazione di questi elementi nel nostro organismo costituisce i tre dosha (le tre sostanze vitali), principio della medicina tradizionale indiana, l’Ayurveda.

Al vento viene tradizionalmente attribuita la capacità di purificare.

Il vento elimina le impurità presenti nell'atmosfera, libera l'orizzonte aumentando la possibilità di vedere in lontananza, soffia via le nubi lasciando il cielo pulito ed il sole libero di splendere.

Il vento rappresenta inoltre il respiro, il soffio vitale, la connessione tra l'aria "esterna" che permette la vita nel mondo che ci circonda e quella "interna" che permette la vita nell'organismo umano.

Microcosmo e macrocosmo si incontrano e si rispecchiano l'un l'altro attraverso i simboli della Natura.

Bandiere tibetane: il vento diffonde i mantra e promuove la diffusione di pace e compassione.







 
 
 

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