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Variante del respiro a mantice

Il respiro a mantice attraverso la bocca, Mukha Bhastrika.

Tradizionalmente con “respiro a mantice” si indica una pratica di prānāyāma (controllo del respiro) che prevede rapide respirazioni addominali seguite da una ritenzione a polmoni pieni.

In questa variante invece si respira ad un ritmo normale alternando naso (inspirazione) e bocca (espirazione): l’effetto del mantice (bhastrika in sanscrito) consiste nel movimento del tronco che si distende nell’inspirazione e si chiude nell’espirazione.

Il termine mukha significa volto, viso, ma anche bocca e si riferisce all’espirazione effettuata con la bocca aperta.


Ci si sdraia con la schiena a terra e le ginocchia piegate, i piedi paralleli sul tappetino vicino ai glutei e la gambe divaricate come la larghezza del bacino.

Mentre si inspira attraverso il naso, si distendono le braccia oltre il capo, sul pavimento, e si ruotano i polsi in modo da avere i dorsi delle mani a contatto: i palmi sono quindi rivolti verso l’esterno. Prolungando l’inspirazione si continua a distendere le braccia e si crea un effetto di allungamento in tutta la colonna vertebrale.

Quindi si espira forte con la bocca, come si fa quando si vuole appannare un vetro, mentre si sollevano spalle e testa e si ruotano le braccia verso l'alto e poi in avanti, fino a portarle distese in mezzo alle gambe: durante il movimento delle braccia, che da essere distese sul pavimento arrivano all’allungamento in mezzo alle cosce, si ruotano i polsi in modo da passare dal contatto dei dorsi ad unire i palmi delle mani intrecciando le dita.


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Rimanendo in questa posizione si inspira con il naso; espirando ancora attraverso il naso si ritorna lentamente con la schiena a terra e le braccia oltre il capo.

Praticando una respirazione completa a riposo a terra si ha completato un ciclo e si è pronti per ripetere la pratica.


Si può iniziare con un massimo di 6 cicli per poi aumentare gradualmente. Mukha bhastrika è considerata una pratica di kriya, cioè una pratica di purificazione: la tecnica agisce sull’apparato respiratorio, tonifica i muscoli addominali e massaggia gli organi viscerali.

Inoltre aiuta a stimolare la funzione digestiva andando ad agire in particolare sul chakra manipura e sulla regione addominale in cui ha sede Agni, il fuoco digestivo, responsabile del metabolismo e della capacità di assimilazione.

Di qui ancora un richiamo al nome "mantice" della pratica.


Il prānāyāma abbinato al movimento della colonna permette di allenare la coordinazione tra respiro ed attività muscolare e di favorire l’allentamento di eventuali tensioni nel dorso.

 
 
 

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